Recensioni

Hataraku Saibou Black

Hataraku Saibou Black ci mostra cosa succede al nostro corpo se non ce ne prendiamo cura e abusiamo di tutto.

I due globuli rossi protagonisti della serie assieme al globulo bianco.

Titolo – Autore

Giapponese: はたらく細胞BLACK
Inglese: Cells at Work: Code Black
Italiano: “Cellule al lavoro: Nero”

Autore: Akane Shimizu
Sito ufficiale giapponese

Nota: essendo una recensione non verrà posta alcuna attenzione ad eventuali spoiler.


Trama e Ambientazione
Sekkekyuu
Sekkekyuu

Hataraku Saibou Black tratta lo stesso argomento visto nelle altre due serie principali con un’unica differenza: l’essere umano in esame non è una persona che rispetti se stesso preferendo abusare di quasi qualsiasi cosa. Dal semplice caffè agli alcolici; dal poco riposo alle droghe.
Insomma, ci troveremo davanti una situazione completamente diversa e molto complicata nel quale sia i globuli rossi che quelli bianchi dovranno affrontare parecchie avversità.
La situazione peggiorerà sino alla morte dell’essere umano a causa di un infarto che verrà risolta solo dall’intervento di un medico presso un ospedale. Niente cellule tumorali verso cui provare empatia.

Non ci sono nemmeno molti batteri o virus generici con cui combattere, ma quasi sempre si ha a che fare con problemi che si generano a causa del cattivo stile di vita dell’essere umano. Essere umano che scopriamo essere maschio.
Non avremo nemmeno a che fare con tutte le diverse cellule che abbiamo visto nelle due serie principali; infatti, tutto ruota attorno ad una coppia di globuli rossi e ad un globulo bianco.


Personaggi – centralissimi –

È uno dei punti di forza delle serie principali: i personaggi non fossero i reali protagonisti della trama; qui, invece, è esattamente il contrario, ma la diversa tipologia di narrazione lo permette e si può dire che sia comunque una scelta corretta.
A differenza delle altre serie, in Hataraku Saibou Black, il ritmo degli eventi è molto più serrato e ne capitano di tutti i colori sin da subito, anche più complicati da spiegare.
Questa serie non è esattamente rivolta ai bambini, ma ad un pubblico più grande: via i riquadri con le spiegazioni e niente doppiatrice maestrina che ci spiega cosa succede, ma un problema di salute dietro l’altro.

Si riesce a seguire ogni accadimento potendo contare sulle stesse 4-5 facce anche se alcune situazioni finiscono irrimediabilmente per non essere molto chiare. Come fatto notare nell’altra recensione, ad ogni singola “battaglia” partecipano moltissime cellule diverse e vedere sempre e solo quelle è discutibile.
In questa serie parallela i globuli rossi sono quasi tutti maschi mentre i globuli bianchi sono solo donne con un seno molto prosperoso tenuto in vista da una scollatura ampia. Ce n’era davvero bisogno?

Altra discussione si potrebbe aprire sulla scelta di rendere la zona del fegato una zona a luci rosse con tanto di night e donnine, le cellule epatocite, impegnate a rallegrare i globuli rossi con moine varie e vestitini piuttosto rivelatori.
Ci si aggiunga che, alla naturale morte di un globulo rosso, una bella e suadente “donna” agghindata come una danzatrice del ventre piena di veli e piercing si occuperà di espellerne il corpo consumato.
Non mi è piaciuto.


Animazione
Hakkekkyuu
Hakkekkyuu

Così diversa dalle serie principali eppure per nulla migliore. Sebbene gli eventi non sono accompagnati dalla spiegazione scolastica, quella fornita dalla voce del doppiatore dei basofili non è affatto sempre chiara ed esaustiva. Le immagini non è che aiutino poi molto finendo con il creare della confusione.
Anche lo stile grafico cambia nettamente con dei bordi meno accentuati e delle ombre rappresentate da delle linee trasversali o, spesso, verticali: non mi piace per nulla; più che una scelta per rendere l’immagine più ansiosa o negativa a me sembra solo più brutta.

Per il resto siamo sullo stesso livello delle altre due serie e non ci sono particolari note positive da poter elencare. Si tratta di un anime di mediocre qualità su cui si sarebbe potuto ottenere miglior risultato con alcune piccole accortezze.


Sonoro

Abbiamo una sola sigla iniziale, senza la finale, e non segue quelle ascoltate nelle prime due serie principali, sebbene non sia nulla che possa essere ricordato con piacere. Non trasmette quello che stiamo per andare a vedere.
Per il resto ci sono quasi tutti gli stessi doppiatori che occupano il loro posto all’interno del corpo umano: i macrofagi con le loro vocine soavi, fintanto che non menano le mani o lo stomaco con il doppiatore del tizio che sembra un macellaio.
Non sono sicuro sia stata una scelta adeguata. Verso la fine della serie principale avviene una trasfusione di sangue e i globuli rossi immessi parlano un dialetto diverso per differenziarsi da quelli esistenti.

Trattandosi di un corpo umano completamente diverso, maschio, probabilmente oltre la 50ina, perché non scegliere un gruppo completamente nuovo di doppiatori con tanto di personaggi resi diversamente? Insomma, si poteva osare di più nel rendere questo Black una serie nettamente più cupa.

Sigla iniziale :
  • “Hashire!” dei POLYSICS con Seiya Yamasaki
Sigla finale :
  • Nessuna

Sembrano due autori diversi

L’autrice del manga è la stessa eppure è scritto, se rispettato nell’anime, in un modo completamente diverso. Da una parte abbiamo una sorta di prodotto enciclopedico per bambini e dall’altra, Hataraku Saibou Black, un’opera senza grandi limitazioni nella quale è quasi tutto permesso a gusto dell’autrice stessa.
È gradevole la sua preparazione medica sugli argomenti che tratta perché permette di fidarsi di ciò che ci viene detto senza dubitare ogni qualvolta ci troviamo a guardare una situazione di cui non sappiamo quasi nulla. Ma…

Trovo molto discutibile il modo in cui rappresenta alcune cellule femminili, salvo interferenze da parte del team dell’anime; seni enormi in primo piano per i globuli bianchi con i “maschi”, globuli rossi, in imbarazzo alla loro vista. Globuli rossi asessuati per natura.
Non trovo un target d’età, quindi, per questa serie parallela di Hataraku Saibou; ironicamente aveva più senso tenere lo stesso stile d’animazione creando un altro prodotto per bambini. Così com’è, è mediocre.

Consigliato? Meglio delle altre due serie, però… direi sempre di no.

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