Recensioni

Ore dake Haireru Kakushi Dungeon

Noir entra in uno dei famosi dungeon per ottenere materiali rari e diventare più forte, ma trova una sorpresa.

Ore dake Haireru Kakushi Dungeon
l protagonisti di questo anime.

Titolo – Autore

Giapponese: 俺だけ入れる隠しダンジョン 〜こっそり鍛えて世界最強〜 – Ore dake Haireru Kakushi Dungeon
Inglese: The Hidden Dungeon Only I Can Enter
Italiano: Il dungeon nascosto in cui solo io posso entrare

Autore: Meguru Seto
Sito ufficiale dell’anime: LINK

Nota: essendo una recensione non verrà posta alcuna attenzione ad eventuali spoiler.


Trama – L’ecchi rovina quel poco che c’è –
noir stardia
Noir Stardia

In quest’ambientazione fantasy la posizione sociale è importante; i membri della famiglia Stardia sono riconosciuti come baronetti, ovvero il punto più basso della piramide di potere. Noir è il primogenito ed è intenzionato a non farsi sopraffare dal suo stato sociale. Purtroppo il figlio del Visconte ha altri piani e non gli permette di trovare un lavoro così, Noir, decide di avventurarsi in uno dei famosi e pericolosissimi dungeon sparsi per il continente.

Al suo interno oltre a vari mostri trova una bella sorpresa: una donna entrata nei libri di storia per la sua potenza magica è intrappolata da delle catene della morte. Si trova lì da almeno 200 anni e non può liberarsi; decide di aiutare il giovane Noir facendogli da mentore mentre gli parla attraverso la mente.
Grazie all’aiuto di Olivia, questo il nome della donna, Noir inizia ad ottenere poteri speciali e a sconfiggere vari piani del dungeon. Nel frattempo si unisce ad una gilda di avventurieri per raccattare qualche missione extra che frutta soldi.

Purtroppo i suoi poteri magici non sono gratuiti: costano LP o life point come in un videogioco e per ottenere questi punti deve compiere alcune azioni soddisfacenti. Tra queste rientra il mangiare dei buoni pasti oppure soddisfare la sua lussuria. In suo aiuto prima arriva Emma, sua amica d’infanzia che lo ama e lo vorrebbe tutto per se, poi la sua responsabile nella gilda, altrettanto innamorata.
Come se non bastassero loro due, si aggiunge un’elfa chierica che viene chiamata in causa per liberare una giovane duchessa da una maledizione che la ucciderebbe allo scoccare del 16° anno di vita.

Dopo varie peripezie il protagonista riesce ad aprire una bottega propria per la rivendita degli oggetti che ottiene nel dungeon e a salvare la sua “maestra” dalla condanna eterna incatenata al dungeon.


Personaggi – base base –

Questa serie anime si compone di soli 12 episodi nonostante il progetto base siano light novel. Di fatto i personaggi risultano piuttosto banali: Noir bacia le ragazze, tocca seni e si fa persino sedere in faccia dalla professoressa dell’accademia in cui entra senza farsi particolari domande esistenziali.
I personaggi femminili presenti non sono da meno e non rifiutano di buttarsi tra le sue braccia senza alcuna remora o pensiero relativo al comportamento sconcio tenuto.
La maggior parte di loro ha un passato che dura giusto qualche minuto e non c’è alcun approfondimento su altro.


Animazione
olivia servant
Olivia Servant

Non è da buttare del tutto sebbene il fulcro siano i seni ondeggianti e prosperosi o le chiappe sode delle donne presenti.
Ovviamente non ci sono scene particolarmente complesse che richiedano una cura particolare anche delle minuzie, ma, in generale, guardare Ore dake Haireru Kakushi dungeon non è pesante né fastidioso.
Trovo decente anche le magie che vengono utilizzare prima di Noir poi dalla ladra Phantom e infine dal clone di Olivia; fuoco, fulmini e acqua sono nella norma così come sono gradevoli alcuni fondali, per quel poco che rappresentano.


Sonoro

Entrambe le sigle sono carine e classiche per dei progetti anime senza particolari pretese di pubblico. Personalmente preferisco la ending e non apprezzo molto la opening che mi sembra un po’ troppo fiacca, ma sono entrambe dimenticabili.
Le voci dei personaggi seguono il cliché dei personaggi presenti con Noir che è per lo più un tonto, specialmente quando si parla di relazioni d’amore. Se avete visto altri anime “Ecchi” saprete già di cosa parlo.
Non me la sento di condannare questa scelta, ma sarebbe ora di variegare la situazione.

Sigla iniziale :
  • “Pyramid Daigyakuten” dei Spira Spica
Sigla finale :
  • “Nemophila” dei Coalamode.

Monnezza

Nonostante a livello di realizzazione si salvi sotto quasi tutti i punti di vista, la trama è veramente penosa e buttarla tutta sull’Ecchi è la scelta peggiore che si poteva fare. Tra l’altro si tratta di Ecchi piuttosto soft in quanto ci sono soltanto un paio di scenette oltre il livello di attenzione, ma nulla che possa confrontarsi con altri titoli.
Non c’è proprio niente di divertente nel guardare questi 12 episodi e spero di non doverne vedere altri, nemmeno di altre opere.

Consigliato? Mai.

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