Yahari ore no seishun love kome wa machigatteiru
Hikigaya odia tutti e preferisce restare sempre solo, ma la sua professoressa ha un’altra idea in merito.

Titolo – Autore
Giapponese: やはり俺の青春ラブコメはまちがっている。 – Yahari ore no seishun love kome wa machigatteiru.
Inglese: My youth romantic comedy is wrong as I expected.
Italiano: Come già sapevo, la commedia romantica della mia giovinezza è sbagliata
Autore: Wataru Watari
Sito ufficiale dell’anime: LINK
Nota: essendo una recensione non verrà posta alcuna attenzione ad eventuali spoiler.
Trama – Meno cliché grazie –

Per riassumere il concetto di vita di Hachiman Hikigaya bastano poche parole: odio incondizionato per l’esistenza dell’essere umano.
Il motivo è abbastanza semplice. Lui trova il modo di vivere dell’essere umano catalogabile in menzogne e ipocrisia e riconoscendo l’impotenza del singolo nel cambiare questa situazione preferisce starsene da solo ed evitare ogni contatto con gli altri. Facile a dirsi, ma essendo uno studente delle superiori la cosa diventa alquanto complicata e, sebbene ci riesca abbastanza bene, la questione non piace alla sua insegnante responsabile di classe.
Hiratsuka-sensei decide di aiutarlo mandandolo in quello che si può definire una sorta di inferno: il club del volontariato presieduto da Yukino Yukinoshita, una ragazza con altrettanti problemi esistenziali per lo più dovuti al fatto di essere bellissima, intelligente, cinica e di buona famiglia. Tra i due le cose andranno sin da subito molto bene a causa delle reciproche frecciatine più o meno cattive che si lanciano l’un l’altro senza apparente motivo. Le cose inizieranno a cambiare quando Yui Yuigahama va da loro a chiedere aiuto per cucinare dei biscotti.
Il compito del club, infatti, è quello di aiutare coloro che hanno bisogno di qualcosa; qualcosa di semplice e risolvibile. Il modo in cui risolvono i problemi è un altro paio di maniche. I continui scontri dei due con il mondo attorno è divertente e condivisibile sebbene ricada spesso nella cattiveria e si scontri con quasi tutti gli altri personaggi presenti.
Mano a mano che i due legano tra loro, tirando dentro al club anche Yui, Hachiman scopre che ad investirlo il primo giorno di scuola è stata l’auto di famiglia di Yukino. Lui stava cercando di salvare il cagnolino di Yui, allora sconosciuta, che si era lanciato in mezzo alla strada. Queste scoperte creano distacco tra i tre in quanto lui crede che le due si sentano in colpa per quanto accaduto.
Le cose si sistemano piano piano colmando nel festival culturale, una vera e propria istituzione per la scuola giapponese. Sagami, una compagna di classe di Hikigaya, viene eletta presidente dell’evento, ma il suo scopo è solo quello di fare bella figura scaricando tutto il lavoro gestionale sulle spalle di Yukino che accetta, convinta di poter replicare quanto fatto dalla sorella qualche anno prima. Alla fine anche lei dovrà imparare a fare affidamento sugli altri e l’evento sarà un successo.
Personaggi – contrastando si impara –
Se la trama è colma di cliché tutti messi in fila uno dietro l’altro, i personaggi sono piuttosto vari anche se le ragazze presenti sono quasi tutte rappresentate come sciacquette senza cervello. Cosa che rende ancora più contrasto tra loro e Yukino sebbene non ce ne fosse realmente bisogno.
Diciamo che l’autore ha voluto calcare la mano per rendere meglio l’idea del carattere particolare della bella mora del club di volontariato.
I maschi, invece, sono molto più realistici di quanto mi sarei aspettato e trovo Hayato davvero un bel modo per creare contrasto con Hikigaya.
I due non vanno d’accordo sebbene arrivino a rendersi conto di avere entrambi ragione in molte situazioni; semplicemente scelgono strade diverse per cercare di risolvere i problemi. In generale i personaggi di Oregairu sono piacevoli. Tutti tranne uno… Zaimokuza è veramente di troppo e per troppo intendo davvero troppo. Rovina completamente l’equilibrio degli altri con le sue esagerazioni.
Animazione

Fifty-fifty. Per essere del 2013 i fondali sono davvero di notevole qualità con le attenzioni dovute a luci, ombre e particolari. Quello che stona parecchio è lo stile del disegno dei personaggi, ma a quel tempo andava di moda disegnare i personaggi separatamente dal fondo creando uno stacco pesante tra i due stili.
Non mi piace l’effetto che si crea, ma trattandosi di un anime piuttosto colorato si riesce a non farci troppo caso.
Per il resto non ci sono particolari effetti visivi su cui dare una valutazione. I fuochi d’artificio sono solo il contorno di un episodio cliché; non pervenuti.
Sonoro
Sulle sigle non c’è molto da dire, come sempre accade per questa tipologia di anime. La Opening è orecchiabile e molto POP, ma ve ne dimenticherete in fretta mentre la prima Ending è proprio brutta. La stessa ending, usata con un ritmo diverso e più lento in uno degli episodi centrali, è di un altro spessore e ci fa una bellissima figura. Non capirò mai i giapponesi in questo.
Le voci dei personaggi seguono la classica associazione tipica che si sente spesso. La ragazzetta allegra e di buon cuore ha una voce alta e squillante, mentre la dura Yukino ne ha una bassa con parlantina lenta.
Hikigaya non fa eccezione, ma il suo doppiatore si destreggia bene tra parlato e pensieri cattivelli rendendolo un personaggio divertente da ascoltare.
Sigla iniziale :
- “Yukitoki” di Nagi Yanagi
Sigla finale :
- “Hello Alone” di Saori Hayami & Nao Tōyama
- “Hello Alone” (Yui Ballade) di Nao Tōyama
Promosso
Se si fosse evitata la sfilza di cliché da anime romantico che finisce in baci e abbracci sarebbe stato molto più bello e divertente. Con un po’ più di spazio alle frecciatine tra i due protagonisti ci si sarebbe anche evitato di risaltare eccessivamente il brutto carattere dei personaggi femminili a contorno.
Per il resto direi che l’apprezzamento generale del pubblico è giustificato e si è invitati a proseguire la visione dei film e serie successive.
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