Claymore (manga)
Claire viene scelta per diventare una Claymore e combattere i mostri che si nascondono tra gli esseri umani.
Questa recensione è stata scritta nel 2015, prima dell’implementazione del nuovo stile che potete vedere in quelle più recenti.
Recensione
La storia inizia raccontandoci di un mondo completamente diverso dal nostro, un po’ arretrato e dove la tecnologia non è mai arrivata; inoltre, il nemico principale dell’essere umano è lo Yoma: un mostro affamato di budella umane con la capacità di prendere la forma di un essere umano e nascondersi tra di loro. Questi mostri hanno una forza strepitosa e non sono affrontabili se non da altri mostri, dall’aspetto femminile, creati appositamente da un’organizzazione: streghe dagli occhi d’argento o Claymore per via della spada che brandiscono.
La nostra protagonista è proprio una di queste donne addestrata per uccidere gli Yoma e rispondere agli ordini dell’organizzazione che, in cambio di soldi, la manda di villaggio in villaggio a compiere il proprio dovere.
Senza volervi fare troppi spoiler, la storia prosegue con vari colpi di scena e momenti piuttosto tristi nei quali scopriremo come Yoma e Claymore siano in realtà la stessa cosa e che l’organizzazione sia ben più di quello che ci viene fatto sapere nei primi volumi.
Come già accennato di questo manga è stata tratta una serie animata composta da 26 episodi, ma che copre soltanto i primi 11 volumi con un finale alternativo. Il motivo credo sia da ricercarsi nella serializzazione del manga stesso che è iniziato nel 2001 ed è finito nel 2014 in Giappone. Purtroppo, per gli amanti degli anime, una seconda serie non è prevista e la prima non rende l’idea generale dell’autore.
Nonostante non sia un gran intenditore di manga e ne abbia letti pochi posso dirvi che il disegno di Yagi non è eccezionale: le parti che riguardano i combattimenti sono piuttosto difficili da capire (così come nell’anime) anche per via delle diverse “dimensioni” delle Claymore. Inoltre, ci sono troppe rappresentazione di suoni inerenti a stupore o meraviglia: come se non bastassero le espressioni facciali delle protagoniste o le loro stesse parole. I nudi sono disegnati molto bene e mai volgari anche se si potrebbe aver da ridire su alcune scelte evolutive delle Claymore che si allontanano molto dal concetto base di mostro.
In fin fine abbiamo un’ottima trama coinvolgente, ma con un disegno discreto che hanno tolto molto al valore dell’opera.
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