Recensioni

Shingeki no Kyojin 3 parte 2

Nella seconda parte di Shingeki no Kyojin 3 si cerca di riconquistare la zona più esterna riparando il Wall Maria.


Levi contro Zeke
Levi sconfigge Zeke Jaeger.
Trama – Momento clou –
berthold hoover
Berthold Hoover

Finalmente ci siamo! Il comandante Smith assieme a tutti i valorosi membri rimasti sotto il suo comando, più delle nuove reclute, partono per cercare di riparare i due buchi creati dal gigante corazzato durante il primo attacco al Wall Maria, nella città natale di Eren, Mikasa e Armin.
Secondariamente vogliono raggiungere la cantina di Grisha Jaeger, padre di Eren e scoprire tutto quello che è stato celato ai loro occhi.
Purtroppo la missione non si rivela una passeggiata: Reiner, il corazzato, e Berthold, il titano, li stanno aspettando assieme al gigante scimmia.
Ne nasce una battaglia molto difficile con la quasi totale sconfitta dell’armata ricognitiva nonostante il foro nel muro sia stato riparato da Eren. Se il corazzato viene quasi ucciso dalle nuove armi, il titano brucia tutto e tutti prima di venir fermato da Armin e quasi ucciso da Eren.

Sono rimasti soltanto in pochissimi; in mano a Levi c’è la siringa con la possibilità di trasformare qualcuno in gigante con lo scopo di “rubare” la trasformazione nemica. I candidati in fin di vita sono due: Armin e Smith. La scelta sarà dolorosa e pesante, ma verrà salvato Armin che poi divora Berthold mentre Reiner viene salvato dalla scimmia.
Successivamente, nella cantina del padre di Eren, vengono ritrovati tre libri sulla storia dei giganti e su una questione ben più importante: esistono altre terre oltre il mare popolate da esseri umani che hanno imprigionato i discendenti di Ymir e spediti altri in un’isola chiamata Paradiso. Tali discendenti sono tutti esseri umani capaci di diventare giganti e che governavano la terra prima di uno strano accordo tra il Re dei giganti e la divinità stessa che ha reso schiavi tutti i giganti.

Trama – 10 episodi –

Fermo restando che dividere in due spezzoni la terza serie sia stata, forse, la peggiore idea mai vista nel mondo anime, questi 10 episodi sono tutto quello che stavamo aspettando. Una chiara spiegazione, risposte interessanti alle tante domande che chiunque si era fatto seguendo quest’opera.
Alcune domande sono ancora senza una risposta, ma sono marginali. Finalmente sappiamo per quale motivo appaiono giganti e sono state erette mura di isolamento contenenti altri giganti. Alla trama raccontata sino ad ora si aggiunge una seconda trama che ci racconta delle origini delle persone con la capacità di trasformarsi e di chi li stia tenendo sotto chiave in specifiche zone chiuse.
Un mondo, esterno al mondo visto fino ad ora dove tecnologia e società sono evoluti arrivando ad avere automobili e aeronavi. La quarta e ultima serie, che inizia ad ottobre (?), si prospetta piena di avvenimenti.


Personaggi – Pochi rimasti –

Spesso si sentono commenti divertenti o poco educati nei confronti di Martin, accusandolo di aver praticamente ucciso o di voler uccidere un po’ tutti quanti i personaggi all’interno dei suoi libri. Qui non mi sembra che ci si tiri indietro.
Se non fosse per quella siringa che permette di trasformarsi in gigante mantenendo, in parte o in toto, la coscienza di se, ad oggi avremmo visto morire anche Armin oltre a Erwin e Berthold. I morti, oramai, non si contano più anche perché abbiamo scoperto che ne sono morti pure sulla terraferma. I figli di Ymir (o Eldiani), progenitore, sono tanti e molti vivono ancora in quella quarantena forzata dentro la città dei Marley.
Questi ultimi sono stati una potenza per molti secoli grazie anche all’aiuto di alcuni dei giganti di cui si sono impossessati nella battaglia contro gli Eldiani.

Attualmente sono in declino a causa dell’avvento della tecnologia di cui loro non sembrano essere grandi sviluppatori.
Ciò che ci aspetta nella quarta e ultima serie prevedo non lesinerà altre morti eccellenti.

Personaggi – Per la trama –

Quelli rimasti in vita sono tutti funzionali per la trama e questo è molto importante oltre che interessante. Scoperta la vita massima di un gigante, circa 11 anni, sappiamo dunque quanti ne restano alla maggior parte degli attuali protagonisti. Se ad Armin restano tutti e 11, 8 ne rimangono per Eren, mentre a Reiner, Annie e Zeke ne rimangono ancora meno.
Dovrebbero essere sufficienti per scatenare qualche battaglia sul continente, ma servirà inventarsi qualcosa per farceli arrivare in quanto, ad oggi, non sembrano esistere mezzi navali tali da trasportare persone dall’isola di Paradis (dove si trovano i tre muri) e il continente. Inoltre, non è nemmeno chiaro se abbiano le capacità per costruirne una da zero.
Ciò che ha più importanza è che l’autore si sia focalizzato sul dare il giusto peso equilibrato alla trama e hai personaggi. Cosa che non era chiarissima nella prima parte di questa terza serie.


Animazione
zeke jaeger
Zeke Jaeger

Il livello dell’animazione mostrato ad oggi è di alta qualità con sfondi molto ben realizzati, luci e ombre rese come si deve ed espressioni facciali che permettono di comprendere appieno la situazione in corso: drammatica o meno che sia.
Purtroppo gestire tutto al massimo non è esattamente facile con alcuni chiari momenti in cui la definizione lascia un po’ a desiderare. Lo scontro tra Levi e Zeke, ad esempio, vede il primo un po’ informe mentre il viso di Berthold finisce deformato in una scena con tanto di enorme bocca aperta.
Piccole situazioni in cui il livello dell’animazione è titubante a causa della velocità di alcune sequenze di combattimento. Anche alcuni giganti sembrano tutt’altro che definiti, ma se questo non è un problema per i giganti comuni, lo diventa nel momento in cui uno dei protagonisti mi assume una posa poco realistica.

L’esempio è del gigante bestia quando lascia le pietre per uccidere Erwin ed il suo ultimo gruppo d’assalto. L’innaturale movimento delle braccia stona parecchio con quanto visto fare dagli altri giganti e, sebbene si possa pensare sia una cosa voluta, ammetto che ritengo la scelta non azzeccatissima. Sembra fatto di gomma…


Sonoro

Apprezzabile la sigla iniziale che riprende lo stesso stile della prima sigla utilizzata anni fa; sono gli stessi autori, ma anche il ritmo è lo stesso; così come è simile l’incipit parlato in tedesco. Ha meno impatto rispetto a quella sigla, ma si tratta comunque di una canzone per una seconda parte della terza serie.
È un peccato che simili scelte non siano state fatte anche per le serie precedenti, sarebbe stata una sequenza davvero interessante.
La sigla finale non mi dispiace affatto, però mi sfugge il motivo per il quale è stata scelta per un titolo come questo; non capisco perché usarla alla fine della terza serie e non alla fine dell’opera. Musicalmente parlando mi sembra triste e da la sensazione di addio o arrivederci, mentre, in questo caso, ad ottobre si dovrebbe ricominciare con l’ultima serie che conclude Shingeki no Kyojin.

Sigla iniziale :
  • “Shoukei to Shikabane no Michi” dei Linked Horizon
Sigla finale :
  • “Name of Love” dei cinema staff

Succulento incipit della fine

Tutto è apparecchiato per un gran finale, di quelli che potrebbero fare il botto e concludere quest’opera nel migliore dei modi. Data l’ambientazione e le tempistiche espresse all’interno della trama è lecito aspettarsi un “tutto è bene quel che finisce bene, ma voi non lo vedrete mai.” a causa del fatto che le due stirpi in lotta lo sono da secoli e dubito che il tutto finirà nei prossimi episodi.
Ben felice di venir smentito, sia chiaro.
L’importante è che tutto venga collegato e sia fornito di una risposta chiara; come detto precedentemente la trama ha chiaramente un valore più alto rispetto al resto pertanto lasciare qualcosa in sospeso non sarebbe una buona idea. Inoltre, caro autore, non lasciare spazio a “eventuali altre serie” con un finale sospeso. Credo non ce ne sia il bisogno.

Autore dell’opera: Hajime Isayama
Sito ufficiale

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