Recensioni

Shokugeki no Soma: San no Sara

Alcuni dei dieci eletti, migliori cuochi della scuola, decidono che è tempo di cambiare per sempre il modo di cucinare.

shokugeki no souma san no sara

Autore e illustratore: Yuuto Tsukuda e Shun Saeki – Studio: J.C. Staff
Avventura, Azione, Commedia, Ecchi
Sito ufficiale
Yukihira Soma
Soma Yukihira

 

Trama

Shokugeki non Soma: San no Sara riparte da Soma si è fatto un sacco di amici all’interno della scuola di cucina e si trova benissimo nel dormitorio dove può allenarsi e provare un sacco di nuovi piatti. Come in ogni scuola asiatica che si rispetti viene il momento di organizzare un festival aperto al pubblico. In questo caso ci si aggiunge un lato battagliero: Souma sfiderà uno degli eletti, Kuga, per cercare di portargli via il seggio e dimostrare il suo valore.
Purtroppo, nonostante la vittoria, il colpo di stato organizzato da alcuni membri degli eletti fa sì che il padre di Erina diventi il nuovo rettore della scuola. Azami Nakiri è un uomo perfido che non esita a bollare come immondizia tutti i piatti che non sono fatti come vuole lui. È stato cacciato dalla famiglia Nakiri anni prima ed ha sempre soggiogato la figlia Erina affinché avesse paura di lui.
Divenuto rettore si appresta a dare un nuovo volto e scopo alla scuola affinché questa forgi cuochi capaci soltanto di fare piatti esistenti di alta qualità. Ne nasce una sfida in cui gli eletti sfideranno in cucina gli alunni ribelli che cercano di ripristinare la vecchia filosofia.

Personaggi

A parte l’arrivo di Azami, i personaggi sono gli stessi visti in precedenza. Non ci saranno particolari accenti ad alcuni personaggi rispetto agli altri, a parte Souma, ovviamente, mentre nella sfida tutta femminile tra Tadokoro e Erina, quest’ultima sembra avere la meglio. Risulta, inoltre, abbastanza chiaro che a Erina piaccia Souma sebbene più per il modo di fare che per l’aspetto.
Ritroveremo i fratelli Aldini, Alice, l’indiano esperto in spezie e tutti gli altri che condiscono la trama di vari punti di vista e modi diversi di porsi rispetto agli avvenimenti. Trovo che la gestione di tutti questi personaggi sia molto buona ed equilibrata il più possibile anche se qualche flashback in più non sarebbe guastato.
Gli eletti, finalmente, ci vengono mostrati più da vicino e veniamo a conoscenza di molte loro caratteristiche. Sono tutti ottimi cuochi anche se alcuni di loro tendono a dare per scontato che la loro cucina si già perfetta così com’è senza la necessità di sforzarsi per migliorarla. Non vedo l’ora di poter assistere alla quarta serie e vedere come cucina Rindou: una ragazza davvero estroversa e divertente.

Nakiri Azami
Azami Nakiri

 

Animazione

Tale padre, tale figlio; si dice. Di fatto il livello tecnico della serie non può che migliorare grazie alle nuove tecnologie a disposizione pertanto assistereamo a personaggi sempre meglio definiti e a sfondi di migliore qualità.
Le caratteristiche principali della serie non sono perdute e potremo assistere a svestizioni improvvise causa gusto estremo delle pietanze e preparazioni di piatti fenomenali con tanto di spiegazione tecnica di alcuni ingredienti. Sono state aggiunte più scenette simpatiche e comiche con i personaggi disegnati in maniera “chibi”, piccolina, ma nulla di fastidioso. Ciò che da fastidio è la solita mancanza di spiegazioni sulle tempistiche dei piatti: riproporli in casa rimane improbabile, salvo ricerche su internet, e non disponendo di un nome in particolare certe ricette risultano complicate anche da cercare. È un peccato perché si viene invitati a cucinare e a mangiare cose deliziose.
Un’ultima nota positiva riguarda lo svolgimento delle battaglie: non sono più tour de force negli episodi, ma vengono lasciate scorrere in maniera più fluida.

Sonoro

Se le voci sono rimaste le stesse per i personaggi già visti, quelle aggiunte per i nuovi non sono male per niente e sono tutte piuttosto diverse le une dalle altre. Mi piace molto come, chi segue questo progetto, stia mantenendo una certa linea qualitativa sia dal punto di vista dell’animazione che del sonoro. Le sigle sono rockeggianti come quelle presenti nelle serie precedenti e si ascoltano volentieri. Sempre apprezzabili i suoni relativi alla cottura dei piatti e eventuale lavorazione: aiutano a mettere fame in chi osserva lo svolgimento delle battaglie.

Sigla iniziale :

 

  • “Braver” di ZAQ
  • “Symbol” di Luck Life

Sigla finale :

 

  • “Kyokyojitsujitsu” (虚虚実実; Fatto fittizio) dei nano.RIPE
  • “Atoria” dei Fo’xTails

Opinione finale su Shokugeki no Soma: San no Sara / Tootsuki Ressha-hen

Shokugeki no Soma San no Sara porta con se quello che, probabilmente, è l’ultimo atto della trama: una sfida di alto livello per ripristinare lo status precedente e dimostrare che l’inventiva dei cuochi è un’arma importantissima per la scoperta di nuovi piatti e sapori. Ad essere onesti, l’ideale di Azami Nakiri non è del tutto sbagliato. È difficile pensare che si possano creare piatti nuovi senza sapere bene come cucinare quelli esistenti, senza contare le infinite possibilità presenti nel mondo.
Animazione di qualità medio alta e un ottimo sonoro ci accompagnano nella visione di questa bella serie di 24 episodi anche se ci sono alcune cose che non mi sono piaciute.
La scelta di dividere questa serie in due parti, San no Sara e Tootsuki Ressha-hen, sa più di business che non di scelta tecnica e spero che non si ripeta nuovamente. È una scelta sciocca, sappiamo attendere se ce n’è bisogno per avere la completezza.
L’altra cosa che non ho gradito è la continua volontà degli autori giapponesi, non solo quello di Shokugeki no Soma, di realizzare opere stagne, incentrate su un unico punto. Perché non aggiungerci qualche momento romantico? In una scuola piena di giovani studenti è mai possibile che non si formino coppiette? Tutto rimane focalizzato sul cucinare, lasciando che l’opera rimanga un po’ povera. Evangelion docet, no?

Screenshots

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