Recensioni

Violet Evergarden

Violet Evergarden è una ragazza che ha conosciuto solo la guerra e si ritrova ad imparare come essere una persona.

Violet evergarden
Artista: Kana Akatsuki e Akiko Takase – Studio: Kyoto Animation
Drama, Fantasia
Sito ufficiale

Trama – Ambientazione –
violet evergarden
Violet Evergarden

All’interno del grande continente di Telesis la guerra è un problema di fresca memoria. La parte nord contro la parte sud, tipica situazione di reciprova invidia, ha causato moltissimi morti e ancora ne sta causando nonostante qualche grande passo avanti sia stato fatto verso la pace.
Pace che è stata dichiarata, a voce, da qualche mese, sebbene non a tutti interessi particolarmente. Vista la momentanea tregua di fatto, chi prima si impegnava in prima linea con armi alla mano ora si ritrova a doversi cercare un lavoro.
Hodgins, un tenente colonnello, apre una società particolare, che si occupa di posta: oltre a consegnare le lettere offre un servizio di scrittura lettere in cui delle “Memory Doll” si occupano di mettere su carta le emozioni e i sentimenti delle persone per poi recapitarle di persona. Ovunque queste siano.

Tra le Memory Doll viene assunta anche Violet, un soldato esperto in combattimenti ravvicinati, abituata ad uccidere e eseguire ordini che l’hanno segnata parecchio nell’animo tanto da farla sembrare proprio una bambola. Viene assunta come ultimo favore richiesto dal colonnello Gilbert in caso venisse ucciso in battaglia.
Per quanto strano, Violet si rifiuta di pensare che Gilbert sia morto in quanto tiene a lui più di ogni altra cosa.
Da qui in avanti inizia la storia di Violet Evergarden che vede la ragazza tornare ad essere una persona normale.

Trama – Poco passato e mono presente –

Gli sforzi intrapresi da Violet per cercare di andare avanti nonostante la mancanza del colonnello a darle ordini ci raccontano l’evoluzione che ella compie da bambola assassina a persona quasi normale. Questi sforzi vengono narrati di episodio in episodio nei quali ella impara a interpretare i sentimenti delle persone e a trasferirli su carta fintanto che non diventa una delle migliori Memory Doll del continente.
Questi miglioramenti personali e interiori aiutano la spiegazione della trama che ci viene mostrata tra flashback, avvenimenti passati e presenti.
La trama alla fine risulta abbastanza chiara nel suo insieme, ma vengono tralasciati moltissimi particolari con il risultato di aver la sensazione di mettere a fuoco soltanto la parte centrale di un mondo sconosciuto.
È davvero molto difficile pensare di immedesimarsi in qualche personaggio dell’anime a causa di questa pochezza di contenuti; tutto quello che sappiamo riguarda Violet Evergarden. Un po’ poco dal mio punto di vista.

Non viene data alcuna spiegazione a riguardo di come Diethard trovi Violet, né dove né il perché questa sia una macchina assassina di tale portata ed efficienza. Perché mai venga portata in guerra è un altro mistero, visto che non è presente alcuna altra donna nelle prime linee. Insomma il passato di ciò che fa parte nella serie è lasciato in bianco.


Personaggi – Tutti utili, ma nessun necessario –

Che tutto giri attorno a Violet Evergarden lo si capisce sin dai primi episodi, ma soltanto alcuni altri personaggi sono ricorrenti.
Violet, il cui vero nome non esiste, viene prelevata da Claudia Hodgins (un uomo con un nome da donna) a causa della promessa fatta a Gilbert sul campo di battaglia e portata in città per diventare una Memory Doll. Questi tre personaggi sono i principali e quelli che ci permettono di comprendere quello che succede.
Devo ammettere che trovo godibile Hodgins, mentre è evidente che con Gilbert abbiamo qualche problema; questi era un colonnello in prima linea di una guerra e me lo aspettavo meno calmo e “delicato”. Tratta Violet come fosse una sorellina per poi innamorarsene e morire su una scalinata di duro cemento davanti a lei. Trovo suo fratello Diethard, cinico e deciso, molto più logico e coerente con il ruolo che ricopre.
Non che Gilbert sia un brutto personaggio, ma risulta un tantino anonimo e fuori posto.

Gli altri personaggi degni di una qualche nota sono i colleghi di lavoro di Violet alla posta. Le tre ragazze presenti sono molto diverse tra loro e non vengono molto approfondite se non per un raro caso sporadico a metà serie. Da quello che posso intendere, Cattleya e Hodgins stanno assieme, ma la loro relazione non è resa pubblica. Il tredicesimo episodio lascia qualche informazione in più, ma in un modo poco chiaro.

Personaggi – Violet Evergarden –

Per quanto sia un ottimo personaggio, non aver fornito alcuna spiegazione sul suo passato mi crea qualche perplessità e queste non mi permettono di dire che mi piaccia tantissimo.
Non c’è nulla di male nel creare una storia personaggio-centrica, nella quale tutto gira attorno alle gesta di un singolo o pochi personaggi; Toradora né è un ottimo esempio, ma perché non spendere dieci minuti nel raccontare chi fosse prima Violet. Una ragazza senza braccia, che uccide tutti quelli che sono nemici con quella facilità non è facile da digerire.
Dare per scontate queste informazioni o obbligare a non dar loro peso, dal mio punto di vista, è un errore. 

Lei compie il suo percorso di crescita nel migliore dei modi e ogni episodio è un piacere da vedere; la parte centrale dell’anime nei quali inizia a girare per il continente con le lettere è fatta molto bene ed è un peccato che ci siano soltanto 13 episodi perché in alcuni momenti si è portati a volerla vedere in altre situazioni.


Animazione
claudia hodgins
Claudia Hodgins

Questo lato tecnico di Violer Evergarden lascia poco spazio alle critiche. Si tratta di un ottimo anime di questi anni che sfrutta quanto più possibile le tecniche digitali recenti.
No, non vi aspettare sfondi a tre dimensioni perché rimane molto sul classico da questo punto di vista così come la paletta colori è alquanto saturata permettendo di godere di erba molto verde e cielo azzurro. Potrebbe non piacere questa scelta di avere colori molto accesi, ma devo dire che non mi dispiacciono affatto. Daltronde Violet si innamora degli occhi verdi di Gilbert e senza una saturazione decente non avrebbe molto senso.
Non avrei disdegnato qualche sfondo meglio curato sotto il profilo dell’impatto visivo: il tutto è abbastanza piatto nell’insieme ed è un po’ un peccato, ma è quasi un cercare il pelo nell’uovo.

Ho trovato molta cura nel rappresentare gli edifici; la posta o quella specie di libreria sulla montagna trasmettono appieno la sensazione di poterci stare dentro. Dalla scelta dei colori delle mura alle scrivanie e agli accessori sulle facciate esterne, nulla sembra esser stato lasciato indietro. L’unica pecca vera è il non aver chiara la morfologia del continente: questo si vede soltanto negli ultimi episodii, assomiglia all’Australia, creando qualche difficoltà nel capire quanto sia grande. Ci sono, ad esempio, molti paesini immersi nella campagna e qualche città molto grande, poi ci sono regge di nobili e non si capisce dove si collochino rispetto alla guerra in corso.


Sonoro

Qualcuno benedica Minori Chihara. Scherzi a parte la sua voce “da vecchia” finisce per far innamorare della sigla finale sia che canti con o senza musica mentre la trovo inadatta al doppiaggio di un personaggio di circa 25-30 anni. Ve lo assicuro, non potrete fare a meno di cercare quella Ending su youtube. Le Opening sono discrete, ma non riescono a farsi ricordare nonostante siano adeguate all’anime.
Di gran lunga migliori le canzoni all’interno degli episodi, peccato siano poche; questo anime si prestava ad averne qualcuna in più in quanto ci sono molte scene in cui non ci sono dialoghi.

A riguardo delle voci dei doppiatori non ho nulla da dire, a parte la Chihara con la sua particolare voce vecchia, perché sono stati scelti con accuratezza per il ruolo che devono impersonificare e questo è un valore aggiunto che rende piacevole la visione. Inolte rendono molto bene le emozioni che scaturiscono dalle scene presenti, sia che si parli di allegria o gioia che tristezza e dolore.

Sigla iniziale :
  • “Sincerely” dei TRUE
  • “Kuchibiru Daydream” di Aki Misato
Sigla finale :
  • “Michishirube” di Minori Chihara
  • “Believe in…” di Aira Yuki (ep.9)

Su Violet Evergarden – L’apparenza inganna –

A vedere quelle poche immagini disponibili sui vari siti che ritraevano Violet pensierosa a guardare lontano, ho avuto la sensazione si trattasse di un ottimo anime. Ciò che non ero riuscito a mettere a fuoco erano le Memory Doll; se Violet era una di queste, con tanto di braccia meccaniche, ero portato a credere che la serie parlasse di vere e proprie bambole della memoria o qualcosa che assomigliasse ad uno strumento atto a ricordare la storia. È evidente che ho sbagliato in pieno la traduzione di quel termine inglese perché Memory viene inteso diversamente e, secondo me, in modo errato.
Non lo avrei mai usato per rappresentare delle ragazze che si occupano di tradurre sentimenti su carta o, più semplicemente, scrivere delle lettere. Tanto più che l’ambientazione non ruota esattamente attorno a quello che combina l’azienda fondata da Hodgins; che, tra le altre cose, ha i conti in rosso.
Resta, però, il fatto che si tratta di un ottimo anime.

Su Violet Evergarden – Sì e Meh –

Non si grida al miracolo guardandolo in quanto la scelta di accentrare tutto quanto su Violet è limitante per il resto, ma il personaggio è molto bello e ben analizzato.
Sebbene a livello tecnico siamo messi bene, senza eccellere, questo modo di gestire episodi e evoluzione del personaggio principale l’ho trovato molto raramente in altre serie made in Japan. Per non dire mai.
Violet compie un viaggio personale di 3-4 anni nei quali si mette in gioco in un lavoro lontanissimo da quanto svolto sino a poco prima e ne diventa figlia naturale. Non diventa la migliore in quel settore, ci viene fatto capire che Cattleya è molto più brava, ma sin dall’inizio non era quello lo scopo. Doveva crescere come ragazza e donna e superare la perdita del suo unico punto fermo: Gilbert.
Il top di questa serie è la parte audio: doppiaggio e sigle sono state ben valutate e selezionate per portare le emozioni degli episodi a chi sta guardando la serie per poterne recepire il più possibile e veder Violet crescere.

Leggermente meno bene e quasi unica nota negativa è la trama: dovendo essere sinceri, valutandola singolarmente, siamo ad un basso livello. La guerra all’interno del continente è vista solo dagli occhi di chi la combatte e in certi paesini o piccole città la cosa non importa nemmeno. Non c’è la sensazione che questa guerra sia poi così brutta, portando a pensarla più vicina ad uno screzio politico che altro.
La storia vissuta da Violet è il centro dell’opera, ma non sono d’accordo sul come è stato gestito il contesto in cui si trova. Hanno accentrato troppo sull’evoluzione del personaggio rendendo complicato comprendere il passare del tempo; fondamentale parametro.
Guardatelo, non butterete il tempo.

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