Hardsub e softsub

Differenze, pregi e difetti

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Premessa

Non siamo i detentori della verità assoluta e non è nelle nostre idee quella di offrirla. Quanto riportato in questa serie di articoli sono informazioni utili per capire come intendiamo l'uso dei sottotitoli all'interno di un video. Esistono altri metodi, software e opinioni validi su come implementarli.

Il sottotitolo

Prima di iniziare ad esporre le varie differenze tra un sottotitolo hard e uno soft è necessario spendere alcune parole su che cosa sia un sottotitolo e quale sia il suo scopo.
Un sottotitolo non è altro che una scritta di testo che appare su di un video in una determinata posizione, spesso al centro in basso, e permette di comprendere quello che viene detto a voce dai personaggi/attori presenti nel video stesso. L'esempio più facile che si potrebbe fare potrebbe citare i sottotitoli presenti all'interno di DVD e Blueray di film o saghe famose, oppure quelli presenti in molti videogiochi usciti nell'ultimo decennio: Dragon Age o Sekiro, per esempio, dove dei personaggi ci parlano di qualcosa, missioni o trama, in una lingua che potrebbe non essere la nostra.

Se è vero che queste produzioni, spesso e volentieri, offrono l'italiano come doppiaggio è vero anche che, a volte, la voce originale offre un'esperienza diversa e migliore. Inoltre, è importante ricordarsi che il costo di un doppiaggio è nettamente più alto rispetto a quello di un sottotitolo e, in base al tipo di produzione cui andrebbe ad applicarsi, potrebbe non valerne la pena.
Il sottotitolo offre quindi una soluzione ed una opportunità, ma, come per ogni componente tecnico, ne vanno sfruttati i pregi tenendo bene a mente i difetti.

Le informazioni qui discusse sono aggiornate ad Aprile 2019.

Lo scopo

Quale sia lo scopo di un sottotitolo può sembrare facile e banale, riassumendo: offrire una traduzione. Purtroppo, per ottenere questa traduzione, non basta rivolgersi a delle persone competenti o capaci nel compito di tradurre quanto pronunciato, è necessario avere bene in mente un paio di punti fondamentali:
il sottotitolo deve essere leggibile
il sottotitolo deve essere comprensibile
La leggibilità di un sottotitolo è un aspetto quasi puramente tecnico e non ha nulla o poco a che fare con il significato delle frasi stesse: riguarda il come si visualizza sullo schermo, quanto tempo ci rimane, come scompare ed eventuali effetti che vi si possono applicare sopra.
È molto importante effettuare le giuste scelte sin dall'inizio altrimenti si rischia di non ottenere un risultato adeguato e doverlo rifare. Potrebbe finire per essere troppo piccolo e illegibile o troppo ingombrante e coprire la scena, oppure finire fuori dallo schermo. Inoltre, lo spazio a disposizione è limitato ed è sempre consigliabile evitare la presenza di multirighe che rallentano la lettura.

Sapere bene le lingue è un requisito fondamentale per poter effettuare una buona traduzione, ma non basta ad ottenere dei buoni risultati. Perché un sottotitolo sia comprensibile chi si occupa della traduzione dovrà avere davanti l'intero prodotto per poterlo riguardare tutte le volte che ne ha bisogno con lo scopo di dare il senso migliore alle frasi che sta per tradurre. Può suonare strano, ma gli appassionati di cartoni animati giapponesi avranno già capito. Tradurre dall'inglese all'italiano qualcosa che è già stato tradotto dal giapponese porta a svariati errori sul senso delle frasi che vengono pronunciate e il risultato finale è di non comprendere appieno alcune scene o la ragione che porta un personaggio a dire certe cose in determinati momenti.
Ottenere una traduzione al 100% corretta è molto difficile, ma darne una il più possibile veritiera è necessario.

Hard o Soft?

Il sottotitolo viene definito hard quando è "incollato" al video e non si può rimuovere nemmeno attraverso le impostazioni del lettore, qualunque esso sia: televisore, lettore DVD o computer. Il testo è impresso sul video tramite software appositi nella posizione specificata e sarà sempre visibile. I vantaggi sono molteplici più per questioni puramente tecniche che altro: questa tipologia di sottotitoli si presta per qualsiasi applicazione e, soprattutto, permette effetti elaborati attraverso funzioni matematiche. I karaoke ne sono l'esempio più chiaro; serve uno strumento capace di effettuare parecchie operazioni per poter gestire gli effetti applicati sul testo di un karaoke altrimenti si rischia il blocco della riproduzione o una riproduzione a scatti e può accadere che il lettore scelto non ne sia in grado.

Per ovviare a questo problema si ricorre all'imprimere il sottotitolo sul video in modo che ogni testo diventi parte del video stesso. A quel punto il lettore si occuperà della semplice riproduzione, come se non esistesse alcun sottotitolo.
Nel momento stesso in cui il problema computazionale di un sottotitolo, colorato o movimentato che sia, viene risolto ne creiamo uno nuovo: un sottotitolo "incollato" sul video subisce la risoluzione offerta dal lettore e, pertanto, non sarà adatto all'utilizzo in streaming a schermo intero. Chi segue i cartoni animati conoscerà sicuramente due importanti siti di streaming: Crunchyroll e Vvvvid. Concentrandoci un attimo sul secondo, possiamo notare come la trasmissione video avvenga a schermo intero senza bordi; questo servizio sfrutta appieno il fatto che i monitor recenti dei computer e le televisioni hanno un rapporto standard 16:9 o 16:10 così come le serie anime o televisive pertanto, qualunque sia la vostra risoluzione di casa, il video si adatterà quasi perfettamente all'intero spazio a disposizione. Nel caso di sottotitoli incollati e quindi non più modificabili è evidente che questi potrebbero risultare troppo piccoli su un lettore mobile, come un cellulare o un tablet, o se vi volete godere la visione sul divano del salotto.

Ecco dunque che il sottotitolo soft vince la sfida per lo streaming e ci viene in aiuto, portandosi, però, appresso svariati limiti tecnici. In primis è giusto ricordare che il sottotitolo soft è, generalmente, un file in formato SRT: questo significa che permetterà l'utilizzo di un numero limitatissimo di fonts per il testo, soltanto 8 colori per eventuali bordi e non si potranno utilizzare funzioni per gestire operazioni di movimento o trasformazione del testo. Un formato il più possibile lineare, composto quasi esclusivamente da del testo in bianco con bordo nero.
Una volta scelta la dimensione del testo in modo che sia leggibile in maniera fluida, questi si adatterà alle dimensioni dello schermo su cui è visualizzato, ingrandendosi se necessario. Purtroppo non si rimpicciolirà altrettanto perché la dimensione scelta sarà interpretata come minima finendo per risultare enorme a basse risoluzioni, tanto da uscire dallo schermo e non essere più leggibile, coprendo l'intero video.
Un'altra cosa importante da tenere a mente riguarda l'evoluzione dei sottotitoli. Questa dipende dal formato stesso del sottotitolo e dai software che li implementano; il formato SRT appena discusso è molto limitato a livello tecnico pertanto non è immaginabile possa ricevere ulteriori aggiornamenti. Al contrario, il formato ASS, non ha limiti sotto questo punto di vista, pertanto starà ai software inventarsi come sfruttarlo appieno. Va da se, quindi, che un formato ASS potrà evolvere con l'aiuto dei software che lo sfruttano e chissà che, un giorno, non si possa usare per ottenere dei risultati anche su prodotti offerti in streaming.

Attenzione!: I file MKV si devono annoverare nella categoria dei softsub nonostante presentino dei sottotitoli in formato ASS. Questo perché il sottotitolo non è incollato sul video, ma viene aggiunto all'interno del contenitore MKV, che funziona come uno ZIP, rimanendo separato. Il risultato, sebbene possa sembrare simile a quello offerto dal hardsub, presenterà gli stessi problemi legati alla computazione delle funzioni matematiche presenti all'interno. Il karaoke, se troppo pesante, farà andare a scatti il video se non addirittura bloccarlo.
La scelta di offrire degli MKV dovrebbe, si spera, derivare da due motivazione specifiche: la prima riguarda la praticità d'uso per chi elabora il sottotitolo perché in pochi click completa l'aggiunta degli stessi al video. La seconda perché si hanno lacune in merito all'encoding dei video, un argomento tutt'altro che di facile comprensione. L'utilizzo, quindi, dell'MKV è giustificabilissimo nel momento in cui è funzionale al fornire una traduzione, ma non lo sarà se creerà problemi nella visualizzazione.

Noi?

La nostra scelta di non offrire serie animate in streaming, se non il primo episodio come esempio, è dettata dall'alto costo dei domini adatti a quello scopo; servono banda sicura e costante, traffico illimitato e servizi specifici sul server che facilitino la visione da parte di utenti sparsi un po' in tutto il mondo. Inoltre, riteniamo necessario darvi la possibilità di seguire le sigle delle serie con dei karaoke e questo è possibile soltanto ricorrendo al hardsub e ai file ASS. A livello visivo un sottotitolo bianco con bordo nero non è sempre la migliore scelta possibile: alla lunga stanca gli occhi e risulta "forte" in alcun scene, finendo con il rovinarle.
Non ci nascondiamo, ci piace la qualità e dal nostro punto di vista un sottotitolo soft non la può offrire; almeno per ora.
Sì, alcune delle nostre serie sono in MKV, ma il percorso per arrivare alla comprensione dei codec video e audio è stato lungo e non sempre facile. Specialmente anni fa, i software per effettuare encoding non erano così performanti né chiarissimi e, purtroppo per noi, il tempo a disposizione per imparare è sempre pochissimo.

Legenda

ASS: deriva letteralmente da SubStation Alpha che identifica una specifica tipologia di programmi dedicati alla gestione di sottotitoli e karaoke.
SRT: un file di testo contenente informazioni base sui sottotitoli; SubRip Subtitle file.
MP4: è un contenitore audio/video di ultima generazione internazionalmente riconosciuto e regolato; per esteso MPEG-4 part14.
MKV: è un contenitore audio/video nato nel 2002, open-source, la cui ultima release è datata marzo 2019; per esteso Matroska Video.

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