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No game no life


Due appassionati di videogiochi sfrutteranno la loro esperienza per salvare un mondo fantastico e strambo.

Recensione

Da assiduo frequentatore di siti d’anime e manga nei quali è presente una sorta di classifica fatta dagli utenti mi sono imbattuto in questo titolo, di pubblicazione piuttosto recente, che parla di due fratelli Neet o Hikikomori dediti a videogiocare tutto il santo giorno evitando di uscire di casa e avere una vita normale.
Sino a qui nulla da dire è una cosa comunque già vista ed è un atteggiamento preso di mira dall’opinione pubblica giapponese in ben più di una occasione, ma la trama vedrà i nostri protagonisti venir risucchiati in un mondo fantasy un po’ particolare. Oddio, mi sono detto, ecco un altro Sword Art Online! Ma come mai è valutato così bene? SaO, anime o videogioco che sia, non è per nulla eccezionale, anzi. Che avrà di diverso questo No game no Life? Bhé niente MMORPG con caschetto e trappola neurale, per fortuna, personaggi piuttosto tipici con il misterioso lui e la pucciosa lei; sarà mica per la trama? Sì, la trama è studiata molto bene.
Se è vero che i due personaggi non sono nuovi nel panorama dell’animazione è vero che vederli così in sintonia è davvero difficile. Lo spunto della trama che li vede giocare per conquistare il mondo fantasy sembra creato apposta per risaltarli e questo non può fare che piacere. Peccato per gli altri personaggi, tipici anche loro, che stonano un po’ in certe situazioni. Il bello di SaO sta proprio che i personaggi non sono tutti ragazzi in età scolastica.
Per quanto riguarda l’animazione c’è un punto su cui si potrebbe non essere molto d’accordo: ve lo ricordate “Il giardino delle parole”? Quello passato nelle sale cinematrografiche nella primavera del 2014 aveva una particolarità grafica che lo rendeva unico (e non proprio bello): i bordi colorati. Abituati ai soliti bordi neri dell’animazione 2D avevo storto il naso all’epoca e lo storgo oggi su NGNL perché alcune scene vedono l’uso di questo sistema sebbene molto limitatamente. Non mi piace.
Ottime le sigle ed il sonoro in generale che rende la visione molto più piacevole.
Nonostante la trama venga liquidata in 12 episodi riesce a intrappolare l’attenzione di chi guarda e far sì che vada in cerca del prossimo episodio; purtroppo la serie e figlia più della Light Novel che del manga per cui dura poco, ma avrebbero potuto farci qualche episodio in più. Consiglio caldamente la visione e spero possiate trovare una versione meglio subbata di quella che ho visto io.

OTTIMO!

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