ID: Invaded

Recensione di una serie scritta da KBII

イド:インヴェイデッド
ID: Invaded
Premesse sull'anime
  • L'incipit della trama mi aveva colpito perché originale e poteva riservare svariati colpi di scena. La presenza di personaggi adulti e dallo strano design avevano colto la mia attenzione.
  • Il detective geniale Sakaido
Informazioni sull'opera
  • Non essendo basato su un manga né su una novel, questo ID: Invaded va analizzato dalle figure che lo hanno prodotto; in questo caso, si pone l'accento su Outarou Maijou vincitore di vari premi e spesso nominato per il prestigioso premio Akutagawa. Le sue opere sono spesso orientate al mistero e ambientate nella zona in cui è nato, Fukui. Oltre a scrivere si dedica anche al rappresentare le proprie opere soto forma di manga.
La trama
  • Akihito Narihisago è un ex poliziotto condannato alla prigione a causa di un omicidio da lui perpretrato contro un serial killer che gli aveva ucciso la figlia e fatto suicidare la moglie. Rinchiuso in una prigione speciale viene sfruttato per arrestare altri serial killer attraverso uno strano congegno che gli permette di scendere in un "pozzo" dell'istinto omicida costruito con le particelle rinvenute sui luoghi dei delitti.
    Tali "particelle" vengono raccolte con l'utilizzo di uno strano strumento portatile laddove possibile e gli permettono di trovare prove concrete su eventuali nascondigli o complici. Più facile a vedersi che a spiegarsi.
    L'unico elemento che accomuna i serial killer sembra essere una strana figura, chiamata John Walker, di una certa età vestita in modo strano. Questa figura è presente in ogni pozzo nonostante il suo viso non sia definito e riconoscibile. Viene, quindi, riconosciuta come causa scatenante degli efferati omicidi nonostante non si sappia né chi sia né corrisponda a nessun essere umano.
    La trama di ID: Invaded vede Narihisago entrare in molti pozzi con lo pseudonimo di Sakaido e tutti gli ingressi hanno un elemento in comune: una ragazza di nome Kaeru si trova morta nei pressi del "risveglio" e funge da trigger affinché la mente di Narihisago sappia cosa deve fare senza rischiare di perdersi.
    A gestire le operazioni di entrata e uscita dai pozzi c'è un'organizzazione chiamata Kura composta da varie figure tra cui Momoki, l'ex collega di Narihisago nella polizia. Questa organizzazione collabora con la polizia per cercare di catturare i serial killer e, in special modo, con Matsuoka e Hondoumachi.
    Quest'ultima finisce per pagare a caro prezzo la sua curiosità perché viene catturata da uno serial killer a cui piaccciono i buchi nel cranio e finisce per averne uno passante. Nello spinoso caso del becchino viene fuori anche un suo leggero piacere nell'uccidere le persone e finisce per diventare un detective speciale come lo è Nahirisago sebbene non finisca in prigione.
    Sfruttando appieno i pozzi e l'aiuto di un passo falso di Hayaseura, capo del Kura, Narihisago e Hondoumachi ottengono le prove sufficienti per smascherare chi ci sia dietro John Walker. Purtroppo il passato non si può cambiare, ma senza quell'essere che crea serial killer le cose in futuro potranno soltanto migliorare.
Animazione e sonoro
  • Sin dal primo secondo di messa in onda del primo episodio si capisce una cosa fondamentale. Chi non ha visto il film di Ghost in the Shell lo recuperi, l'originale o il "rifacimento" di qualche anno fa, per comprendere appieno di cosa parlo. ID:Invaded è trattato come se fosse un film e non una serie. La qualità degli ambienti, la ricerca di uno stile per i personaggi, l'ambientazione futuristica, di cui parlo dopo, che non pesa ad essere guardata.
    Tanti sono i tratti dell'animazione che creano distinzione tra una classica serie anime e questo titolo. Non ho idea del budget a cui hanno potuto attingere gli autori, ma non era basso; lo studio NAZ che si è occupato dell'animazione non mi dice granché e ID:Invaded riceve più associazione con l'azienda TROYCA piuttosto che altre. (Un anime è "figlio" di molti studi e aziende)
    Resta il fatto che è davvero molto bello da guardare salvo i personaggi che, a volte, sembrano incollati o, comunque, privi di dimensione.

    Il sonoro è composto soprattutto da una sigla iniziale molto interessante cantata da SOU, un giovane con un canale su NicoNico (lo YouTube giapponese), e una sigla finale piuttosto di nicchia a causa della sua sonorità per metà elettronica cantata da Miyavi, un cantante e producer molto famoso passato in tour pure in Europa.
    Dei doppiatori presenti l'unica a stonare, purtroppo, è MAO che si occupa di Hondoumachi. La voce di Narihisago è chiara è udibile anche quando sussurrata e se fosse un villain farebbe quasi paura.
    Infine, ci sono molte canzoni presenti all'interno degli episodi, sebbene alcune non lascino il segno.
  • Opening : Mister Fixer di Sou
  • Ending : Other Side di MIYAVI
  • Due investigatori geniali dentro il pozzo
Ambientazione e personaggi
  • Non si ha una reale comprensione della città nella quale avvengono gli avvenimenti. Stando a qualche informazione recuperata in internet dovrebbe essere Tokyo, ma non se ne ha una reale sensazione. Inoltre, l'autore della trama è conosciuto per prendere spunto dalla sua zona di origine, quindi Fukui. Ad ogni modo, si tratta di una cittadina piuttosto anonima, con grandi zone residenziali e spazi piuttosto grandi. Le case hanno molto spesso ampi giardini e alcuni omicidi avvengono in zone "verdi", lontane dal caos della metropoli di Tokyo.
    Ciò che saltà agli occhi riguarda la leggerezza con cui si sente parlare di una sorta di divinità che ha permesso di scovare e incalare le particelle dell'istinto omicida. Da lì si sono sviluppate tecnologie molto futuristiche come il sistema per generare i pozzi; è lecito pensare che la tecnologia sia molto sviluppata anche in altri settori, ma non lo sappiamo.

    Per quanto riguarda i personaggi non si può che parlarne bene perché tutti molto equilibrati tra di loro con personalità diverse e con differenti reazioni agli avvenimenti. Il gruppo che gestisce i pozzi, chiamato Kura con il kanji di magazzino, inizialmente sembra molto serio salvo poi risultare molto umano e realistico nonostante ciò di cui si occupano.
    Il tassello negativo è sempre uno, Hondoumachi, presentataci come la giovane poliziotta che sta imparando il lavoro che poi si lancia in ogni situazione palesemente pericolosa di propria volontà. Meno male che il suo istinto omicida viene scoperto dal collega anziano che la segue e limitata nei movimenti.
Valutazione
  • Ce ne vorrebbero molti di ID:Invaded o molti autori che riescono a creare un buon anime senza la necessità di avere un manga o una novel che, a volte, diluisce la trama per motivi di business.
    ID:Invaded è bello da guardare e propone, oltre a sigle e doppiaggio di livello, una trama compatta e interessante, racchiusa in pochi accadimenti ben gestiti. Peccato che si capisca subito chi sia John Walker anche senza bisogno di aspettare di vederlo con il volto non sfuocato.
    L'altra piccola nota negativa gira attorno al personaggio Hondoumachi che si stacca molto dagli altri presenti per disegno e atteggiamento. Oltre a risolvere un caso, a caso.

    Purtroppo dura soltanto 13 episodi, ma ne meriterebbe un centinaio.