Tantei wa mou, Shindeiru

Recensione di due serie scritta da KBII

探偵はもう、死んでいる。
Oramai la detective è morta
Premesse sull'anime
  • Sebbene non mi ispirino molto alcune immagini/illustrazioni che ho visto in internet ho deciso di dare un'occhiata a questo Tantei wa mou, shindeiru per capire dove potrebbe andare a parare. La morte della protagonista principale potrebbe offrire risvolti interessanti, ma il dubbio è lecito vedendo certe immagini piene di allegria.
  • I protagonisti di Tantei wa mou, Shindeiru
Informazioni sull'opera
  • La light novel di Nigoju dovrebbe essere ancora in corso e sono stati pubblicati 9 volumi dalla Media Factory. Le illustrazioni presenti sono di Umibouzu e ha iniziato la pubblicazione nel 2019, mentre esistono due manga diversi. Il primo copre i volume 1 e tre della light novel ed è disegnato da Mugiko, mentre il secondo copre solo il volume 2 ed è disegnato da Poni.
    Non ho idea del perché sia stato diviso in questo modo, ma posso ipotizzare che il volume due della light novel possa essere un intero flashback o arco narrativo con temporalità diversa dalla trama principale.

    Né la light novel, né i manga sono stati acquisiti per l'Italia.

    Nigoju è uno scrittore originario della prefettura di Fukuoka e la sua intenzione è da sempre quella di diventare uno scrittore di novel / light novel nonostante qualche difficoltà e rifiuto ricevuto da alcuni editori. Solo dopo aver vinto il primo premio al 15° concorso MF Bunko J della Media Factory ha potuto coronare il suo sogno.
La prima serie
  • Kimihiko Kimizuka è uno studente delle superiori un po' sfortunato. Non se ne conosce il motivo, ma finisce spesso per essere lo spettatore dei crimini che avvengono nella sua cittadina. Oramai lo conoscono tutti al distretto di polizia e lui si è abituato a quelle piccole disavventure.
    Se non fosse che, un primo pomeriggio, viene rapito da una strana berlina nera e messo su un volo per non si sa dove, accompagnato da una valigetta. Sull'aereo succede l'imprevisto: un androide di forma umana dai poteri speciali prende il comando del velivolo.
    Il soggetto in questione si fa chiamare Pipistrello per la sua mutazione che gli permette di sentire tutti i suoni che lo circondano in un raggio di circa 100 chilometri. È stato creato dalla SPES, un'agenzia criminale che opera nell'ombra e crea androidi simil umani con varie capacità.
    A bordo del velivolo c'è anche un'investigratice molto speciale chiamata Siesta che per risolvere la situazione tira in mezzo anche Kimihiko. Purtroppo per quest'ultimo, la sua presenza sull'aereo era prevista da Siesta stessa e dentro la valigetta c'è un'arma particolare per fermare proprio questi strani androidi.
    Una volta risolta la situazione, Siesta spiega tutto a Kimihiko e gli chiede di diventare il suo assistente. Lui rifiuta, ma lei va a vivere da lui forzando la porta d'ingresso del suo appartamento. Alla fine lo convince e i due passano tre anni assieme in giro per il mondo a risolvere strani casi e a combattere la SPES.

    Di questi tre anni noi non vediamo niente in quanto, dal terzo episodio in poi, torniamo al tempo presente; tempo nel quale Siesta è già deceduta durante un scontro con la SPES di cui non sappiamo niente. Kimihiko continua a fare l'investigatore sebbene si limiti a piccoli casi locali fintanto che una strana ragazza di nome Nagisa non si presenta aggressivamente davanti a lui.
    Questa ha ricevuto in dono il cuore di Siesta attraverso un trapianto, ma le volontà dell'investigatrice sono ancora forti e Nagisa sente la necessità di stare vicina a Kimihiko. I due iniziano a fare gli investigatori e piano piano, Kimihiko, ritrova ricordi perduti. Attraverso un bel flashback assistiamo alla morte di Siesta e di come il suo cuore finisce trapiantato dentro una ragazza, membro della SPES, di nome Hel, la cui vera personalità, di nome Alicia, è tenuta nascosta.
    Hel vuole distruggere il mondo secondo i dettami ricevuti da un certo Seed, un alieno infestante, ma la volontà di Siesta ha la meglio e la Terra è salva.

    Nagisa, quindi, si scopre essere Hel e assieme a Kimihiko riescono a fermare Chameleon, un altro androide mutaforma molto potente mandato dalla SPES per impossessarsi di strani oggetti dai poteri magici.
  • L'investigatrice che oramai è morta, Siesta, con i suoi occhi azzurri.
Seconda serie
  • Da vedere.
Animazione e sonoro
  • L'animazione e il sonoro di Tantei wa mou, shindeiru sono gli unici aspetti che si salvano di questo anime giapponese. La qualità dell'animazione è buona: le ambientazioni sono ben curate e i combattimenti risultano molto chiari. L'unica pecca sono i personaggi che risultano un pochino più piatti a causa dell'uso limitato di ombre sui loro visi. Purtroppo, ma oramai non ci si fa più caso, tutti i personaggi hanno lo stesso volto con colori diversi.

    Il comparto audio non mi dispiace e le due sigle, opening e ending, sono piacevoli da ascoltare. Meglio la ending, secondo me.
    Le voci dei personaggi sono attinenti alla loro personalità. L'unico problema è Nagisa che ha un volume diverso rispetto alle altre voci e sembra sempre urlare.
  • Opening : Koko de Ikiteru di Mary×jon-YAKITORY
  • Ending : Kodō (Heartbeat) di Kagura Nana
Trama e personaggi
  • La trama di Tantei wa mou, shindeiru parte da alcuni presupposti che non si possono definire buoni: che Kimihiko possa essere spesso spettatore di crimini è un po' tirata come premessa, ma che lui accetti di salire sull'aereo dopo esser stato rapito senza farsi domande, senza andare alla polizia e con una calma incredibile è veramente incomprensibile.
    Che Siesta stia investigando su un'organizzazione criminale internazionale, da sola, reclutando assistenti qui e lì è un'altra cosa priva di significato. Aggiungiamoci anche che non ci viene chiarito il suo passato nonostante non sembra molto umana per la caratteristiche psico-fisiche che dimostra, e la confusione è totale.
    A questa brutta base si prosegue con situazioni a dir poco ridicole in cui persino i momenti di tensione sono accompagnati da musichette di sottofondo allegre e tipiche delle peggiori visual novel, hentai e non, dei primi anni 2000.

    La presentazione dei personaggi, il loro sviluppo e le loro relazioni sono di bassissima qualità. Salvo Kimihiko che riceve una breve introduzione su cui sia, degli altri non si sa niente. Di Char e Siesta non sappiamo niente. Di Nagisa/Hel sappiamo quello che ci viene detto nel flashback, ma è quasi ininfluente per dare spessore al personaggio. Yui viene ridotta all'osso rendendola senza genitori, Char è un contorno. I nemici, tranne Hel, sono quattro in tutto e uno di questi nemmeno è senziente. Appaiono per pochissimi minuti negli episodi e uno di questi nemmeno si sa che fine fa.
    Non hanno spessore, non hanno un passato e risultano patetici in quasi tutte le scene. Il modo in cui si esprime Kimihiko non lo aiuta a diventare simpatico al pubblico.
    In sostanza, ciò che doveva essere di alta qualità è veramente brutto.
  • L'assistente Kimihiko Kimizuka e la sua apatia a qualunque cosa gli accada.
Valutazione
  • Sin dal primo episodio, di durata doppia, si intuisce che guardare Tantei wa mou, shindeiru sarà pesante e noioso. Non c'è alcun motivo che possa essere preso in considerazione per consigliare a qualcuno di guardarlo.
    L'idea di base che un gruppo di persone possa indagare una strana organizzazione criminale è fiacca e l'ambientazione non fantasy riduce le possibilità di creare una bella trama. Se poi le premesse sono così penose e gli avvenimenti vengono raccontati così male è proprio tempo perso.
    Pare ci sarà una seconda serie, ma non mi spiego chi mai vorrà vederla.

    In una parola: osceno.